Terza puntata della nuova stagione per l’ormai consolidato format giornalistico targato Reale Mutua Fenera Chieri ’76, “Oltre la rete”.
Periodicamente vi faremo conoscere meglio le nostre nuove giocatrici, con interviste e approfondimenti dedicati alla loro vita quotidiana, alle loro origini, alle loro passioni.
Andiamo avanti con la nostra schiacciatrice Valeria Papa. Classe 1989, con il numero 7, al suo primo anno a Chieri, anche Valeria si racconta ‘oltre la rete’.
Quali sono le tue origini, Valeria? Ci parli un po’ della tua famiglia?
Sono nata e cresciuta a Genova fino a quando ho deciso di seguire il mio percorso pallavolistico. Ho un fratello maggiore ingegnere, mentre i miei genitori sono entrambi professori universitari, ora in pensione.
Come è nata la tua passione per la pallavolo?
Un po’ per caso, amo lo sport in generale e ne ho praticati diversi. Ho conosciuto in un negozio di scarpe l’allora presidente di una squadra di pallavolo, che mi ha proposto di partecipare a un allenamento e da lì è nato tutto. Non provengo da una famiglia di sportivi, ma ho visto la passione e l’impegno che i miei genitori mettevano nel loro lavoro. Ho da sempre voluto trovare qualcosa che mi appassionasse altrettanto nella vita. A loro devo l’attitudine che ho sempre messo in campo a partire da ogni allenamento.
Cosa significa per te la pallavolo?
Per me la pallavolo è passione, impegno, sacrificio e vita.
Che rapporto hai con le ragazze della squadra?
Direi ottimo. Lavoriamo insieme da giugno e da subito ho avuto ottime sensazioni. Stiamo davvero bene insieme.
Hai una sorta di rituale portafortuna pre partita che non dimentichi di fare?
Non più, crescendo e facendo diverse esperienze anche all’estero ho imparato a liberarmi un po’ dai rituali. Cerco di concentrarmi di più su me stessa e sulle mie sensazioni.
Che cosa fai nel tempo libero? Quali sono le tue passioni?
Con tutti gli impegni di questa stagione il tempo libero non è moltissimi però amo leggere, guardare film e serie TV. Sono sposata e cerco di ritagliare più tempo possibile per la mia famiglia.
C’è qualcosa che proprio odi fare?
Non odio niente in particolare, sono solo un disastro in tutto quello che concerne il cucito, maglia … Mia madre ha provato più volte anche solo a insegnarmi a mettere il filo nell’ago… Una battaglia persa la sua!